Wednesday, April 30, 2008
Wednesday, April 23, 2008
Monday, April 21, 2008
Tuesday, April 15, 2008
RESISTERE! RESISTERE!
Jeff Israely del "Time" scriveva così pochi giorni prima delle elezioni:
Da dove cominciare?
Cosa scrivere? Dobbiamo parlare delle elezioni italiane, no? Anche se sono passati solo due anni dal voto, è cambiato poco. Berlusconi è sempre lo stesso. Veltroni si vanta di "andare da solo", ma è pronto ad andare con Berlusconi in persona. Potremmo parlare di un sistema politico sull'orlo del collasso. Di un Paese vecchio, bloccato. Ma anche queste cose sono già state scritte: siamo stanchi e i cliché sono ovunque: sole, mare, un bel Paese in rovina, Machiavelli e Michelangelo. Meglio resistere e cercare una via d'uscita. O almeno un inizio.
(leggi l'articolo sul blog di internazionale: http://www.bloginternazionale.com/)
Sunday, April 13, 2008
Friday, April 04, 2008
BOVISA 04.04.08
Alla fine il campo rom di via Bovisasca non c´è più: oltre 150 baracche distrutte e gli ultimi rimasti, una sessantina tra uomini, donne e bambini, allontanati da vigili, poliziotti e carabinieri, in tutto un centinaio. (...) Per il prefetto Gian Valerio Lombardi quello di via Bovisasca «non è stato uno sgombero vero e proprio, ma un´operazione graduale con una forte opera di sensibilizzazione della polizia per cercare di convincere nel tempo queste persone a lasciare un´area non salutare».
[da Repubblica.it - http://milano.repubblica.it/dettaglio/Raso-al-suolo-il-campo-rom-la-Curia:-Serve-piu-umanita/1440272]
Fino a qualche settimana fa, in Bovisa si vedevano girare donne, ragazzi, bambini con barilotti, bottiglie, bodoni in plastica prima vuoti, poi pieni d'acqua.
I recipienti erano trasportati a mano, su passeggini improvvisati, carrelli da supermercato, trainati da biciclette.
Il percorso era sempre lo stesso: dal campo al Blitz. Si perchè per accedere al negozio di modernariato è necessario percorrere una piccola stradina che porta ad un capannone industriale come tanti qua in Bovisa, la differenza è che sulla strada esiste un rubinetto, un innaffiatoio forse. Acqua.
Stesso tragitto, ma stavolta un po' più lungo, era quello dal campo al ponte ferroviario. Infatti proprio vicino al ponte ci sono un po' di alberelli, un po' secchi, un po' no. I rami però si tagliano facilmente.
Ecco dunque l'altra cosa importante: legno per il fuoco.
E' questa la popolazione che viveva al campo di via Bovisasca, per quello che vedevo io.
Queste sono le immagini che ho più presenti.
Labels: Milano