Tuesday, August 28, 2007

SARAJEVO 07.




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ALLA FIERA DELL'EST.

Sarajevo.
Incontro almeno 3 religioni.
Musulmani, cattolici, ebrei, ortodossi.
Alcuni dicono che da sempre queste religioni e i loro fedeli hanno vissuto in pace e convissuto senza poi così grandi problemi, altri sono convinti che mai questi potranno cooperare e condivedere la stessa terra.
La guerra a Sarajevo è presente, la si vede.
Sarajevo è crivellata.
Sarajevo è bruciata.
Sarajevo è stuprata dalle granate. Le rose di Sarajevo.
Sarajevo è musulmana. Donne vivono sotto al burka, altre vivono sotto canottierine e shorts.
Tutte chiacchierano.
Quelle con abiti musulmani si riconoscono.
Sarajevo ha perso una generazione. 1993. 1994. 1995. sono le date di morte di uomini che spesso non avevano più di trentanni.
Si prega a Sarajevo.
Si celebra la pace.
Si vede la guerra.
Si gioca a basket a Sarajevo.
I canestri spuntano in alcuni angoli urbani e di campagna, terrazze e strade.
Sono alti gli uomini di Sarajevo. Anche le donne. Belle.
Si avverte un'energia particolare a Sarajevo.
La città e la gente sono in fermento. Soprattutto i ragazzi.
Siamo in Bosnia. E l'economia non si può dire florida.
Bar, ristoranti, alberghi, ricostruzione.
C'è il tram a Sarajevo. Una navetta metallica che ruota intorno alla città attraverso due assi principali.
E poi si promuove la cultura.
Anche al FilmFestival.
Il simbolo: un cuore.
Very Important Person? Jeremy Irons: presidente della giuria. Unica e riconoscibile star. Per fortuna.
E' informale Sarajevo.
E' popolare.
E' accogliente.
E' aperta.
Non so se cuoriosa.
A volte pericolosa. Almeno così ci comunicano.
Il caffè è turco.
L'acqua è potabile da qualsiasi fontana o rubinetto che popola la città.
Solo per questo Srajevo merita una menzione alla vita, e alla pace.
Saluti da Sarajevo. Bosnia. Agosto 2007.