PASCOLARE PAROLE, ALLEVARE PENSIERI
La tradizione è un rapporto vitale, carne/sangue,
sapere/comportamento, in uno spazio temporale in cui presente
e futuro sono ordinati e giudicati in riferimento a un passato
di per sé aureo.
Ogni tradizione è un estenuante processo di lenta decadenza.
Tradizione/Tradimento
Non c’è tradizione che non sia subita.
Non c’è tradizione che non sia tradita, ma solo chi onora la
tradizione può essere agente del tradimento.
Se si possono insegnare tecniche della tradizione, al di là del
contesto che le contiene e le determina, è perché la tradizione
è morta e la possibilità di apprenderle non è che il certificato
dell’avvenuta sepoltura.
La tradizione, morta nella quotidianità del contemporaneo ma di
cui si conserva memoria, ci obbliga a una elaborazione del lutto
conseguente la perdita che è oggi il solo spazio che la tradizione
può permettersi.
Non è detto che sia male.
Continuità di gesto, di pensiero, d’azione
sequenza di parole
la terra che calpesto, il firmamento, la pioggia il vento il sole
la vita che nasce,
la vita che cresce,
la vita che muore
il soffio del respiro, il fluire del sangue, il pulsare del cuore
materia carne corpi
paura rabbia amore serenità dolore.
Anima collettiva in elastico ardente
s’allunga sottile si tende
si ritrae s’attorciglia s’annoda si distende
regge l’impossibile e si spezza di niente.
[Giovanni Lindo Ferretti]