Tuesday, September 18, 2007

Anticipazioni turche.

istanbul.
dall'alto Istanbul (o meglio una parte periferica) si presenta con mille torri appuntite: i minareti che segnano l'orizzonte.
la prima immagine che ho della città.
istanbul è europa ed è asia.
la parte europea è quella che ricorda i racconti d'oriente,
la parte asiatica si presenta con i segni d'occidente.

luoghi comuni.
ci sono il bagno turco
il caffè turco
il grano turco
il kebab (che se anche non è seguito dal termine "turco", lo è decisamente!)
prima erano immagini mentali, ma arrivata a istanbul tutto si è concretamente materializzato.
per fortuna devo dire non si vedono uomini girare con il fez, gli unici che orgogliosamente portano un tronco di cono in testa con o senza pennacchio sono i turisti amanti dell'etnotrash.

luoghi vaghi.
istanbul riesce ad essere esotica senza essere sintetica,
riesce ad essere "posh" ma senza l'adeguato servizio,
regalando un tono decadente da nuova borghesia.
è città di pesca e di gabbiani,
di archi a goccia rovesciata,
di spezie,
di donne velate,
di lavori manuali,
di cupole e di guglie d'oro,
di "taksi" gialli, vespai urbani.

Più o meno.
in: l'idea di fare una gita in nave per andare a lavoro passando per due continenti
out: la guerra al tassametro dei taksisti
improbabile: vetrine di pistole finte.
il racconto: una ragazza turca di ankara, ci accompagna alla fermata dei taksi, contratta per noi la tariffa dall'aeroporto alla città, ci offre eventuale ospitalità a casa sua ed anche dei soldi nel caso non avessimo modo di cambiare gli euro per la corsa. Non possiamo rimanere indifferenti.

Forse il sultano, quando non li decapitava, ai suoi ospiti regalava grandi sorprese.

Muzik.
colonna sonora: islam punk. cccp.
non riesco a toglierla dalla mia mente, ho continuato a cantarla da quando ho appoggiato le mie allstar nere su suolo turco.
alternata tra i miei sovrappensieri dalla filastrocca "se l'arcivescovo di costantinopoli si volesse disarcivescoviscoscontantinopolizzare, vi disarcivescoviscoscontantinopolizzereste pure voi per disarcivescoviscoscontantinopolizzare lui?"

Good bye.
il sentimento che rimane è la speranza prima o poi di ritornare a "istanbulopoli".
anche solo per passeggiare tra i dislivelli delle sue viuzze.
tra tappeti e silenziatori per motori di barche.
e sentirsi un'europea occidentale nell'oriente d'europa.

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